Ponte alle Grazie, già Ponte Rubaconte

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Venne eretto nel 1237 per volere del Podestà Rubaconte da Mandello: «elli fondò con sua mano la prima pietra, e gittò la prima cesta di calcina; e per lo nome della detta podestà fu nominato il ponte Rubaconte”».

Il nuovo ponte (il terzo dopo Ponte Vecchio e Ponte alla Carraia) era il più a monte della città. Edificato completamente in pietra per una lunghezza di circa 215 metri, univa con nove arcate, (ridotte a 7 nel 1347 e a 6 nel 1868),  le due sponde dell’Arno nel punto più esteso del fiume, collegando la Porta dei Buoi del quartiere di Santa Croce con Borgo San Niccolò. Fu l’unico a non essere distrutto nella terribile alluvione del 1333; tutti gli altri ponti invece crollarono.

Per la sua solidità, nel corso del tempo vennero edificate sui larghi pilastri del Rubaconte delle casette costruite in aggetto sul fiume e sostenute da puntellature di legno all’inizio botteghe, dal 1300  furono soltanto oratori-cappelle intitolati a S. Maria delle Grazie, S. Maria del Soccorso, S. Caterina, S. Lorenzo, S. Barnaba, S. Maria della Carità e piccoli romitori nei quali si ritiravano prevalentemente giovani eremite che vivevano nell’ascesi in silenzio e preghiera.

Nel XV secolo la Chiesa ritenne troppo pericolosa la vita sull’Arno delle “recluse” che dovettero lasciare il Ponte. Le casette divennero allora negozi, botteghe di artigiani e abitazioni di povera gente.

Nel frattempo il ponte aveva cambiato nome; fin dal Medioevo infatti, anche se non sappiamo precisamente quando, per la grande venerazione alla Madonna delle Grazie, il ponte cominciò ad essere chiamato non più Ponte Rubaconte, bensì Ponte alle Grazie.

Nel 1866 il Comune decretò di ampliare la carreggiata del piano stradale per consentire il passaggio della tramvia, così nel 1874 furono distrutte tutte le costruzioni sulle pigne e il volto del ponte cambiò radicalmente.

Nell’agosto del 1944 le mine tedesche fecero saltare la costruzione medievale insieme agli altri ponti fiorentini; solo Ponte Vecchio fu risparmiato.

Il nuovo Ponte alle Grazie fu ricostruito nel 1957 senza alcun riferimento all’antico Ponte Rubaconte e alle casette delle romite. Ancora oggi, nessuna traccia ricorda il passaggio delle recluse che per un secolo si avvicendarono sui grandi pilastri del Rubaconte: sospese tra cielo ed acqua, nascoste e nello stesso tempo parte integrante della vita della città, vissero in preghiera e penitenza, intercedendo per Firenze.