Affresco e Tabernacolo

Madonna delle Grazie con Bambino in atto di benedire la città: Firenze, Oratorio S. Maria delle Grazie (affresco staccato proveniente dall’antico Oratorio sul ponte di Rubaconte)

In corrispondenza del primo pilone del Ponte Rubaconte un tabernacolo custodiva fin dal 1313 l’affresco di una Madonna col Bambino, attribuito al Maestro della Santa Cecilia (noto dalla fine del XIII agli inizi XIV secolo).
Di tali Maestà, sorte numerosissime tra la fine Duecento e il Quattrocento, possiamo ricordare l’altra sul ponte alla Carraia (trasformata anch’essa in piccolo sacello nel XV secolo) oppure quella sul Ponte a Greve, di Bicci di Lorenzo, raffigurante la Madonna col Bambino fra Santi (1430) il cui tabernacolo, coperto a cuspide e tuttora esistente in loco, può dare un’idea di come fosse anche la Maestà sul Ponte Rubaconte, almeno fino agli anni Settanta del Trecento.

 Firenze, Cappella sul Ponte sulla Greve, sec. XIV, La cappella come si presenta attualmente

Nel 1371 il Comune di Firenze, venendo a sapere che un cittadino fiorentino desidera costruire a proprie spese un oratorio in onore della beata Vergine Maria sulla prima pila del ponte Rubaconte (dalla parte della chiesa di Santa Croce), affida al provvido viro Giovanni Mannini il compito di nominarlo.

In quel 21 novembre del 1371 il Comune delibera inoltre che tale cittadino e i suoi eredi possano nominare e mantenere un sacerdote che celebri il divino ufficio e che, inoltre, egli possa esservi sepolto coi suoi eredi. Il documento non riferisce il nome del volenteroso cittadino ma è legittimo pensare che si sia trattato fin da allora di Iacopo di Caroccio della famiglia degli Alberti il cui stemma – quattro catene d’argento moventi dai quattro angoli dello scudo e unite in cuore per un anello – sarebbero state incise sulla porta della cappella una volta ultimata.

Firenze,  Antica cappella sul Ponte alla Carraia, (trasformata in piccolo sacello nel XV secolo).
 
Il disegno della cappella oggi perduta mostra come poteva essere la Maestà sul Ponte Rubaconte, almeno fino agli anni Settanta del Trecento.

Con la costruzione del sacellum da parte degli Alberti l’affresco viene “rinchiuso” in una struttura simile a quella rammentata sul ponte alla Carraia.

Dai documenti risulta che la devozione del popolo fiorentino cresce a tal punto per le grazie lì ricevute, che dacché Iacopo l’ha fatta costruire sotto la protezione e intitolazione di Santa Maria, essa ha mutato il proprio nome in “Santa Maria delle Grazie”!
Non sappiamo quando, ma probabilmente già dalla fine del ‘300 proprio per l’immagine ritenuta miracolosa, anche il ponte comincia ad essere chiamato non più Ponte Rubaconte, bensì Ponte alle Grazie.